Presentazione del volume "1946-2006. Testimonianze a sessant'anni dal diritto di voto per le donne italiane"
Sala della Lupa, 8 marzo 2006
Desidero rivolgere il mio più cordiale saluto al senatore Giorgio Napolitano, Presidente della Fondazione della Camera dei deputati; a Miriam Mafai, curatrice del bel volume fotografico che oggi presentiamo, realizzato grazie alla fattiva collaborazione di Telecom Italia; alle altre autorità presenti e a tutti gli intervenuti.
Un ringraziamento particolare voglio indirizzare al Questore della Camera dei deputati, Paola Manzini, e alle altre colleghe dell'Ufficio di Presidenza che, in concomitanza con il sessantesimo anniversario del diritto di voto alle donne, hanno promosso la realizzazione di questo volume e l'istituzione di un Premio per la pubblicazione, a cura della Camera dei deputati, di una tesi di laurea su questa importante conquista.
A questo evento straordinario, che ha permesso al nostro Paese di recuperare il ritardo che lo separava dalle più avanzate democrazie europee, la Camera dei deputati ha voluto legare quest'anno la celebrazione dell' 8 marzo.
Proprio nel marzo di sessanta anni fa, nelle nostre città ancora profondamente ferite dalla tragedia della guerra, le donne italiane furono chiamate per la prima volta alle urne per eleggere i loro rappresentanti nei consigli comunali. Fu poi il 2 giugno 1946 a segnare il loro ingresso nella vita pubblica nazionale, con la partecipazione al referendum istituzionale - il cui esito fu annunciato proprio in questa storica sala- ed all'elezione dell'Assemblea Costituente.
A questo passaggio fondamentale è dedicato il volume che oggi presentiamo, che raccoglie i ritratti di personalità femminili di grande prestigio ed autorevolezza, che hanno lasciato un segno profondo nella vita della nostra Repubblica.
Il primo, indelebile segno è stato impresso dalle ventuno donne che hanno partecipato ai lavori dell'Assemblea Costituente. Oggi abbiamo l'onore di avere qui con noi una di loro, Teresa Mattei, alla quale rivolgo il mio più cordiale saluto. Il suo volto appare in quest'opera fotografica accanto a quello di altre due Costituenti: Filomena Delli Castelli e Nadia Gallico Spano, venuta purtroppo a mancare poche settimane fa.
E tra le donne che per prime hanno fatto ingresso nella nuova casa della nostra democrazia non posso non ricordare Nilde Iotti: protagonista dei lavori della Commissione dei Settantacinque e, in seguito, prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera e per il periodo più lungo di chiunque altro.
Queste personalità di eccezione hanno dato un contributo importante all'interno della Costituente. Ed è anche grazie al loro impegno e alla loro passione se nella nostra Costituzione - nella cultura dei diritti e delle libertà di cui essa è espressione - sono state poste le premesse fondamentali perché lo straordinario potenziale di energie e di talenti femminili italiani potesse realizzarsi.
Nella galleria di ritratti che compongono l'opera, che tra breve illustreranno più dettagliatamente Paola Manzini e Miriam Mafai, possiamo riconoscere i segni di questa crescita.
In quei volti leggiamo tante storie di successo, tanti riconoscimenti al più alto livello, in Italia come all'estero. Ma anche storie di difficoltà, diffidenze culturali, ostacoli. Tutte barriere che è toccato a molte di loro dover abbattere e oltrepassare. La loro esperienza resta per questo una testimonianza preziosa per tutte le giovani italiane che molto devono al percorso tracciato da queste donne eccezionali con le armi del talento, della tenacia e della determinazione.
Questo volume è dunque un omaggio a quelle storie ed un invito a ripercorrerle per ritrovare le radici ideali, le motivazioni, i valori che ne sono stati alla base e che ancora oggi costituiscono i punti di riferimento qualificanti e irrinunciabili della nostra democrazia.
Nella stessa direzione va l'invito che in questi giorni la Camera dei deputati ha inteso rivolgere a tutti i cittadini con l'apertura dell'esposizione dedicata all'Assemblea Costituente, organizzata e promossa dalla Fondazione della Camera, che offre una ricostruzione suggestiva degli anni in cui riprese vita il nostro Parlamento.
E voglio sottolineare che, fino ad oggi, hanno visitato la mostra più di 7.000 persone, di cui quasi 2.500 studenti. Si tratta di un dato assai positivo. Far conoscere ai nostri ragazzi le tappe più importanti della storia del nostro Paese è una condizione indispensabile perché un domani essi possano diventare cittadini maturi e realmente consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri.
Rinnovo dunque il mio ringraziamento alle colleghe dell'Ufficio di Presidenza che, con questo volume, ci hanno voluto ricordare il contributo delle donne italiane allo sviluppo e alla modernizzazione dell'Italia, ma anche la strada che deve essere ancora percorsa per permettere un ulteriore avanzamento del loro ruolo nella società.